
Il codino causa calvizie?
- Il codino – conosciuto oggi anche come man bun – è un’acconciatura che divide: c’è chi lo considera affascinante e moderno e chi invece lo trova fuori luogo. Ma al di là del gusto personale, c’è un dubbio che da anni accompagna chi porta i capelli raccolti: il codino può favorire la calvizie?
- Il codino può causare la calvizie?
- Cos’è l’alopecia da trazione?
- Dal rischio medico allo stile personale
- A chi sta bene (e a chi no) il codino
- Come fare il codino perfetto
- Quando andava di moda il codino?
- Curiosità: cosa vuol dire essere codino?
Il codino – conosciuto oggi anche come man bun – è un’acconciatura che divide: c’è chi lo considera affascinante e moderno e chi invece lo trova fuori luogo. Ma al di là del gusto personale, c’è un dubbio che da anni accompagna chi porta i capelli raccolti: il codino può favorire la calvizie?
Questa domanda non è banale. I capelli sono infatti sottoposti ogni giorno a forze meccaniche – pettinature, elastici, spazzolate – che, se ripetute in modo scorretto, possono indebolire il fusto e i follicoli. Quando la trazione è continua e troppo forte, si rischia di provocare una particolare forma di perdita dei capelli: la cosiddetta alopecia da trazione.
Il codino può causare la calvizie?
È importante chiarire subito un punto: il codino non causa la calvizie ereditaria (l’alopecia androgenetica, legata ai geni e agli ormoni), ma può essere un fattore scatenante di caduta meccanica.
Quando i capelli vengono raccolti e tirati ogni giorno nello stesso modo, specialmente se con elastici stretti, il follicolo pilifero è sottoposto a uno stress costante. Questo può provocare microtraumi che, con il tempo, portano al diradamento. Le aree più colpite sono solitamente la fronte e le tempie, le zone dove i capelli sono più sottili e vulnerabili.
Il problema non riguarda solo chi porta il codino: anche le donne che indossano code alte e trecce serrate possono soffrirne. La differenza è che negli uomini la calvizie può già avere una predisposizione genetica, e il codino rischia di accelerare il processo.
Cos’è l’alopecia da trazione?
L’alopecia da trazione è la perdita dei capelli dovuta a una tensione continua sul fusto. I segnali iniziali sono capelli che si spezzano facilmente, cuoio capelluto dolente o arrossato, e diradamenti localizzati.
Tra le cause più frequenti troviamo:
- acconciature strette come code o codini alti,
- trecce e dreadlocks serrati,
- extension indossate a lungo,
- abitudini scorrette come spazzolare con troppa forza.
La buona notizia è che, se diagnosticata precocemente, l’alopecia da trazione è reversibile: interrompendo la trazione, i capelli possono ricrescere. Se invece il problema viene trascurato per anni, i follicoli possono danneggiarsi in modo permanente, con perdita irreversibile.
Per questo motivo gli specialisti consigliano di non legare i capelli sempre nello stesso punto, di evitare elastici troppo rigidi e di alternare periodi con capelli sciolti.

Dal rischio medico allo stile personale
Chiarito l’aspetto “clinico”, possiamo guardare al codino da un’altra prospettiva. Non è solo un’acconciatura pratica, ma anche una scelta di immagine. In base alla forma del viso, al contesto e al modo in cui viene realizzato, il codino può valorizzare o penalizzare l’aspetto.
Passiamo quindi dalla salute del capello al lato estetico e stilistico del codino: a chi sta bene, come realizzarlo al meglio e quando è stato di moda.
A chi sta bene (e a chi no) il codino
- Viso ovale: si adatta a tutti gli stili di codino.
- Viso quadrato: un codino alto ammorbidisce i lineamenti marcati.
- Viso rotondo: meglio un codino alto per slanciare il volto.
- Viso triangolare o a cuore: preferibile un codino basso o semi-raccolto.
- Viso allungato: più indicato un codino basso, per non accentuare la verticalità.
Il codino non ha limiti di età: più conta lo stile personale e la sicurezza con cui lo si porta. L’abbinamento con una barba ben curata è spesso vincente, creando un look equilibrato e deciso.
Come fare il codino perfetto
- Lava e pettina i capelli per eliminare nodi.
- Raccoglili all’indietro con le mani, scegliendo l’altezza più adatta al viso.
- Fissa con un elastico morbido, senza stringere troppo.
- Per il man bun, all’ultimo giro non far uscire del tutto le punte.
- Aggiungi un tocco di cera o gel per ordinare i ciuffi ribelli.
Regola fondamentale: il codino deve essere saldo ma non doloroso.
Quando andava di moda il codino?
- Anni ’90: grazie a Roberto Baggio, divenne un simbolo calcistico e culturale.
- Metà anni 2010: il man bun esplose come tendenza hipster internazionale.
- Oggi: non è più un boom di massa, ma resta una scelta di stile personale.
Curiosità: cosa vuol dire essere codino?
In senso figurato, “codino” non indica solo l’acconciatura. Storicamente veniva usato per descrivere i conservatori ostinatamente legati al passato, un po’ come i nobili del Settecento che continuavano a portare il codino anche quando la moda era finita. Ancora oggi, chiamare qualcuno “codino” significa ironizzare sul suo atteggiamento tradizionalista o reazionario.
Il codino non è il responsabile della calvizie, ma può diventare un rischio se portato troppo stretto e senza pause. Con qualche attenzione – elastici morbidi, raccolti non quotidiani, alternanza con capelli sciolti – è possibile godere dei vantaggi estetici del codino senza compromettere la salute dei capelli.
In definitiva: il codino è sia un simbolo di stile sia un impegno verso la cura dei propri capelli. Basta portarlo con buon senso e con la consapevolezza che, come tutte le mode, anche i capelli hanno bisogno di respirare.
