La calvizie è una malattia ereditaria?

La caduta dei capelli è una problematica che si manifesta in diversi momenti della giornata e della vita, ad esempio a seguito della doccia, a contatto con il cuscino o addirittura sulla biancheria. È un fatto di cui non possiamo sottovalutare l’importanza, specialmente se consideriamo l’attenzione crescente che la società odierna sta sempre più dedicando all’aspetto estetico. L’interesse verso l’estetica non solo sta aumentando in gran parte della popolazione femminile ma anche nella popolazione maschile, soprattutto perché l’alopecia generalmente colpisce con una più alta percentuale gli uomini piuttosto che le donne.

Molte uomini infatti ultimamente, preoccupati dal fattore ereditario, si rivolgono ai nostri centri per ottenere una valutazione approfondita dello stato di salute dei loro capelli e per affrontare con tempestività il problema della caduta dei capelli, ma non solo, perché spesso la caduta comprende anche altre zone, come barba e sopracciglia.

In questo articolo risponderemo ad una delle domande che più frequentemente ci vengono poste dai nostri pazienti: la calvizie è veramente una condizione genetica ereditaria, che si trasmette di generazione in generazione?

La calvizie è una condizione ereditaria?

Sebbene sia innegabile che l’ereditarietà genetica rappresenti una delle principali cause dell’alopecia, non è l’unico fattore che incide sulla caduta dei capelli. La carenza di vitamina B, trattamenti medici aggressivi e cambiamenti ormonali possono anch’essi essere fattori scatenanti la calvizie.

I continui progressi nella medicina e nella ricerca scientifica ci hanno permesso di comprendere che la calvizie genetica non sempre segue un modello lineare, soprattutto quando è associata a geni di origine materna. Tuttavia, la presenza di predisposizione genetica aumenta la probabilità di sviluppare la calvizie. L’alopecia androgenetica è considerata una condizione poligenica, coinvolgendo più geni, e la sua penetranza può variare da persona a persona, anche se gli stessi geni sono coinvolti.

Questa predisposizione genetica, legata all’ereditarietà familiare, rende i follicoli piliferi più suscettibili ai cambiamenti ormonali. Questo processo è responsabile dell’alopecia androgenetica, che rimane uno delle tipologie più comuni di perdita di capelli.
Si stima infatti che circa il 95% delle persone affette da calvizie soffra di alopecia androgenetica. Essa viene causata dalla conversione dell’ormone sessuale maschile, il testosterone, in diidrotestosterone (DHT). Costui è l’ormone responsabile dell’indebolimento dei follicoli piliferi e quindi è ciò che ne causa l’assottigliamento e la conseguente caduta.

Alopecia androgenetica, uno dei tipi di calvizie più comuni

La calvizie di tipo genetico, nota come alopecia androgenetica, è causata dall’azione degli ormoni maschili sulle unità follicolari. Questa condizione colpisce quasi l’80% degli uomini di età superiore ai 50 anni ed è ereditabile sia dal lato paterno che materno.

Il gene AR, responsabile della codifica del recettore degli androgeni, svolge un ruolo chiave nel diradamento e nella caduta dei capelli nell’alopecia androgenetica.

Altre tipologie di calvizie includono:

• Alopecia areata: anch’essa considerata una malattia che si manifesta con la perdita di capelli in aree circoscritte o circolari. In circa il 30% dei casi, è associata a predisposizione genetica e storia familiare. Può coinvolgere tutti i capelli o peli del corpo o limitarsi al cuoio capelluto.
• Telogen Effluvium o Anagen Effluvium: Questi tipi di caduta dei capelli non sono principalmente influenzati dai fattori genetici, ma sono spesso il risultato di fattori ambientali, situazioni di stress o alterazioni nel sistema endocrino.. 

Come posso recuperare i capelli persi?

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